Il Manierismo è un movimento artistico sviluppatosi in Italia nella prima metà del Cinquecento, come evoluzione e trasformazione del Rinascimento.
Gli artisti manieristi, pur continuando a ispirarsi allo stile e alle regole rinascimentali, iniziarono a sperimentare nuove forme espressive. Essi accentuarono alcuni aspetti, come:
- la ricerca di eleganza e raffinatezza;
- l’uso di proporzioni allungate e innaturali;
- la complessità delle pose e delle composizioni;
- una certa artificiosità che voleva distinguersi dall’armonia classica rinascimentale.
Questo portò a opere in cui la realtà non veniva rappresentata in modo equilibrato e naturale, ma reinterpretata secondo regole stilistiche personali, tese a stupire e a comunicare sensazioni più drammatiche e soggettive.
Artisti e Opere Rappresentative
- Jacopo Pontormo – Deposizione dalla Croce, con colori accesi e figure slanciate.
- Rosso Fiorentino – Deposizione di Volterra, dal forte impatto drammatico e teatrale.
- Parmigianino – Madonna dal collo lungo, caratterizzata da proporzioni allungate.
- Agnolo Bronzino – Ritratto di Eleonora di Toledo, elegante e raffinato.
- Giorgio Vasari – artista e teorico, autore delle Vite, fondamentali per la storia dell’arte.
Sintesi
In conclusione, il Manierismo rappresenta una fase di passaggio tra il Rinascimento e il Barocco. Pur mantenendo le basi della cultura rinascimentale, aprì la strada a nuove modalità espressive, più complesse, raffinate e teatrali, anticipando il gusto dinamico e spettacolare del Seicento.